Danno da perdita parentale o da gravi lesioni: l’assicurazione deve risarcire chiunque è legato da un solido e duraturo legame affettivo, anche se non è un familiare convivente.
Il tema non è soltanto delicato e giuridicamente complesso, ma anche molto triste: il risarcimento dovuto dall’assicurazione per la morte di un fratello in uno scontro frontale tra auto, di una nonna investita sulle strisce, di un fidanzato o di una convivente a causa di una caduta dalla motocicletta o di qualsiasi altro evento che abbia causato la morte di un familiare per incidente stradale.
Spesso si crede che il risarcimento conseguente al sinistro mortale debba essere riconosciuto solo agli eredi della vittima: figli e coniuge o, in loro assenza, i genitori.
Si tratta però di una concezione antica e ormai superata spiegano gli specialisti in infortunistica stradale.
La giurisprudenza ha infatti esteso il diritto a ottenere l’indennizzo anche ai familiari o ai partner non conviventi, purché legati da un rapporto affettivo molto forte e stabile, tale da far presumere che la morte prematura del parente abbia per loro comportato una profonda sofferenza morale.
Si chiama «danno da perdita parentale», un nome che forse dice poco a chi non è avvocato, ma che esprime il concetto in modo semplice e diretto: chi perde un parente per un sinistro stradale deve ottenere dall’assicurazione un congruo risarcimento del danno morale se dimostra un “vissuto” intenso con la vittima.
Una recente sentenza della Cassazione interviene sul tema. La sentenza è molto chiara e lineare: così facendo finisce per essere un vero e proprio vademecum per comprendere quando è possibile ottenere il risarcimento per la morte di un familiare da incidente stradale. Approfondiremo pertanto il tema qui di seguito.
Risarcimento al fidanzato o partner anche se non convivente spiegato dai tecnici di Infortunistica stradale.
La Cassazione è andata oltre riconoscendo il diritto al risarcimento del danno da perdita parentale anche a chi non ha un legame di sangue con la vittima, oltre al fatto di non essere convivente. È il caso dei fidanzati che magari hanno in serbo di sposarsi a breve. Naturalmente, per essere risarcito, il partner o il fidanzato del danneggiato deve provare non solo l’esistenza di un rapporto affettivo che lo legava alla vittima, ma anche una relazione stabile tra i due, continua nel tempo e non occasionale al momento del sinistro.
Non è necessaria quindi la coabitazione della coppia per avere i danni dall’assicurazione.
Il fidanzamento, anche senza convivenza al momento dell’incidente, deve essere tuttavia finalizzato a formare una famiglia. Famiglia non necessariamente basata sul matrimonio, ma comunque indirizzata a una relazione stabile.