A questo punto l’Assicurazione potrebbe offrire meno di 1.000,00 euro senza darti ulteriori chiarimenti.
Per quale motivo?
Quando la riparazione è antieconomica, cioè supera il valore commerciale del veicolo incidentato, l’Assicurazione non è tenuta a pagare la somma necessaria per le riparazioni, ma la somma pari al valore commerciale che aveva l’autovettura ante sinistro.
Questo principio (risarcimento per equivalente ex art. 2058 c.c.) è pacifico e, nel caso di riparazione antieconomica, viene sempre applicato.
Come tutelarsi?
La prima cosa da fare è la verifica della corretta valutazione effettuata dal perito incaricato dall’Assicurazione, attraverso le Riviste specializzate dotate di appositi listini di Auto usate. Inoltre si può produrre una stima di un perito da te incaricato, così da personalizzare il risarcimento in base ad eventuali caratteristiche del mezzo, come un eventuale impianto di alimentazione a GPL o esibendo fatture che attestano lavori di manutenzione straordinaria appena eseguiti.
In questo caso, come procedere?
In questi casi è sempre possibile richiedere il risarcimento di tutti gli altri danni connessi alla perdita dell’autovettura. Ecco un elenco di spese che è possibile risarcire in caso di perdita dell’autovettura a seguito di un incidente:
- Le spese accessorie
- Il fermo tecnico del mezzo;
- Le spese di soccorso stradale;
- Le spese di un’eventuale custodia presso un deposito;
- Il costo di rottamazione dell’autovettura (e radiazione delle targhe);
- Le spese di immatricolazione o di passaggio di proprietà se si acquista una nuova autovettura;
- Il costo del bollo e dell’assicurazione non godute;
In conclusione:
È importante sottolineare che queste voci non vengono sempre liquidate automaticamente dalle Assicurazioni, vanno quindi richieste e dimostrate, motivo per cui, per ottenere il corretto risarcimento è bene affidarsi a strutture specializzate nel settore del Risarcimento Danni.